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Remembering Misha; concert at Teatro Farnese Parma on October 26th 2018
Review by E. Cuppone per FOURZINE.IT (only italian version available)
E’ partita venerdì 26 ottobre la ventitreesima edizione del “Parma Jazz Frontiere Festival”, appuntamento imperdibile per i cittadini ducali e non solo con la musica Jazz nelle sue diverse accezioni, che si protrarrà in diversi appuntamenti disseminati in tutta la città sino al 1° dicembre. Fuor ha avuto il piacere di assistere al concerto inaugurale di uno degli eventi più attesi a Parma, per quello che si è rivelato un meraviglioso antipasto di ciò che riserverà il festival.
Nella splendida cornice del Teatro Farnese (opera lignea più unica che rara), è andato in scena un concerto commemorativo di Mikhail Jefimowitsch (al secolo Misha) Alperin, vero e proprio guru del Jazz contemporaneo, scomparso nel maggio scorso.
Sul palco si sono esibiti i compagni di avventura dei Alperin, dalla moglie Evelina Petrova alla fisarmonica e con la sua meravigliosa voce, a Sergey Starostin (clarinetto e voce), Arkady Shilkloper (corno, corno alpino) e Roberto Dani (percussioni), musicisti che hanno lavorato con Misha in diverse formazioni, ma che per la prima volta si sono esibiti tutti insieme proprio sul palco del “Parma Jazz Frontiere Festival”. Il concerto è stato un insieme di evocazioni sonore del maestro Alperin, con alcuni fra i suoi pezzi più apprezzati che hanno allietato una platea rapita.
Il livello musicale della rassegna musicale ducale come sempre è altissimo, chi scrive non vuole e non può ergersi a critico di un qualcosa che valica il bagaglio di conoscenze musicali comune, in quello che da nota diventa suono nella sua forma più pura, sublimato da una tecnica che lascia a bocca aperta. Al teatro Farnese la platea ha potuto apprezzare le armonie musicali come quelle dei movimenti dei musicisti, Dani alla batteria è stato spettacolo nello spettacolo, l’utilizzo della voce della Petrova e di Starostin (capaci di riprodurre qualsiasi suono anche senza l’ausilio di strumenti) un qualcosa di impareggiabile, l’intensità di Shilkloper, nella sua commozione, ha incantato.
Le premesse sono state rispettate, la memoria di Misha Alperin omaggiata, il risultato di questa prima del “Parma Jazz Frontiere Festivale” è stato stupefacente per chi scrive. L’insieme delle diverse influenze musicali (nelle derivazioni Jazz che si intersecavano con il folk e la musica contemporanea) unite dalla cultura russa, tutt’altro che fredda come ci si potrebbe attendere, hanno regalato un’atmosfera a tratti magica.
Il sound sofisticato, per ascoltatori educati, palati fini del suono, ha regalato un viaggio, un lungometraggio musicale, suoni capaci di evocare immagini e strappare applausi a scena aperta.
Il “Parma Jazz Frontiere Festival” continua (come fa ininterrottamente dal 1996 questo appuntamento unico per gli amanti del genere e non solo), il 29 ottobre un incontro di discussione sulla musica nera presso “La Feltrinelli” di Parma, poi altri appuntamenti nelle location della “Casa della Musica” finanche al “Teatro Regio” di Parma, per tutto il mese di novembre, fra concerti ed appuntamenti di confronto sullo sfondo della musica Jazz.